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Sorpresa choc, non sono i bonus edilizi a incidere sul caro materiali

I bonus edilizi non innescano spirali inflazionistiche né contribuiscono a rendere difficile l’approvvigionamento di materiali”.

Non è il Movimento 5 Stelle a dirlo ma è la CNA in una nota che sfata tutti i miti, i luoghi comuni e le fandonie inventate dai partiti contrari a questa misura e, purtroppo, anche dal presidente del consiglio Mario Draghi.

“La copiosa letteratura di luoghi comuni sui bonus edilizi – scrive la CNA – sta alterando profondamente la realtà di questi strumenti che l’anno scorso hanno inciso per oltre un terzo alla crescita del prodotto interno lordo. Leggendo con attenzione le rilevazioni di Istat ed Eurostat emerge una realtà molto diversa da come viene raccontata. I bonus edilizi, dal Superbonus 110% a quelli minori, mostrano un impatto nullo sul problema degli incrementi dei prezzi di materie prime e semilavorati. Nel quarto trimestre dell’anno scorso, infatti, l’indice dei prezzi delle costruzioni ha mostrato una crescita del 20% sui dodici mesi nei 27 Paesi membri dell’Unione europea.  L’Italia si colloca nella fascia ben sotto la media con un incremento del 9,7%, solo la Grecia evidenzia un aumento più contenuto: +4,2%. Paesi nei quali non ci sono i bonus per l’edilizia registrano crescite molto più consistenti. È il caso della Germania con +24,1%, della Spagna con +19%, dei Paesi scandinavi con rialzi tra il 23 e il 32%. Le maggiori tensioni sui costi delle costruzioni emergono in Repubblica Ceca con un aumento del 43% e in Ungheria con il 74%”.

In conclusione? Come stiamo sostenendo da mesi, il caro-materiali non è un problema solo italiano bensì un fenomeno globale anche se con intensità differenziata e l’Italia si colloca persino tra i Paesi più virtuosi, anche nel primo trimestre 2022, con l’indice che sale a 115 e solo l’Irlanda mostra un incremento inferiore.

“Lo stesso vale per l’accusa che i bonus siano i responsabili delle difficoltà dell’approvvigionamento dei materiali – torna a dire CNA –. L’accelerazione della domanda globale già da un anno ha messo in crisi molti settori in termini di puntualità delle forniture. In Francia, a esempio, senza bonus edilizi e con un mercato delle costruzioni in fase di ristagno, la percentuale di imprese delle costruzioni che lamentano riduzioni dell’attività a causa dei materiali è schizzata dal 4 al 39% in appena dieci mesi. Le vere criticità per i bonus edilizi sono piuttosto la mancanza di certezza nel tempo e di stabilità dello strumento di incentivazione”.

Sono quindi le circa 30 modifiche legislative in meno di due anni e i balletti di certi esponenti di questo Governo ad alimentare la confusione e l’incertezza, in particolare CNA parla dei quattro interventi sui meccanismi per la cessione dei crediti in un trimestre hanno paralizzato di fatto il mercato, e infine l’estensione dell’obbligo di attestazione Soa anche al settore dei bonus rischia di infliggere il colpo di grazia a uno dei pochi strumenti che stimolano la crescita economica.

“Gli incentivi non devono esprimere simpatia ma essere funzionali agli obiettivi e misurati. Da tempo la CNA ha espresso la disponibilità a discutere un riordino del sistema dei bonus all’edilizia per migliorarne l’efficacia in termini di costi/benefici nell’interesse del Paese”.

Personalmente mi sento di ringraziare la CNA per la correttezza e la trasparenza nell’ammettere quale sia la verità. E’ bene che i cittadini sappiano quante bugie gli vengono propinate loro soprattutto dalle destre.

DL Energia: tutte le misure del Movimento 5 Stelle

Dopo il via libera alla Camera del Dl Energia, dove è stato approvato con 323 voti a favore e 49 i contrari, ora il testo del Decreto legge passerà al Senato. Con il nostro impegno, abbiamo potuto inserire misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, una vera urgenza che si è acuita dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Non solo, abbiamo inserito provvedimenti per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali. Il decreto prevede anche misure per l’efficienza energetica e la riconversione, nonché altri interventi a favore delle imprese e delle utenze domestiche.

Ma cosa prevedono gli emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle?

 

  • Via libera ai pannelli sui tetti

L’installazione di impianti termici e fotovoltaici sui tetti degli edifici nei centri storici sarà considerata alla stregua di un intervento di manutenzione ordinaria. Quindi, non è necessario chiedere né attendere permessi, autorizzazioni o altri atti amministrativi di assenso. Sono esclusi dall’automatismo gli edifici riconosciuti come di particolare pregio o valore storico, sui quali però si potranno installare pannelli integrati nelle coperture non visibili dagli spazi pubblici esterni e dai punti di vista panoramici, ad eccezione delle coperture i cui manti siano realizzati in materiali della tradizione locale.

  • Semplificazioni in aree idonee

La nuova norma semplifica le procedure autorizzative per l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici e delle opere connesse all’installazione nelle aree idonee: per potenza fino a 1 MW si applica la dichiarazione di inizio lavori asseverata per tutte le opere da realizzare su aree nella disponibilità del proponente; per impianti di potenza superiore a 1 e fino a 10 MW si applica la procedura abilitativa semplificata; per impianti di potenza superiore a 10 MW si applica l’autorizzazione unica. Le novità si applicherà, su richiesta del proponente, anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della norma. 

  • Più solare sugli specchi d’acqua

Abbiamo previsto l’applicazione della procedura abilitativa semplificata per installare impianti solari fotovoltaici di potenza fino a 10 MW, comprese le opere funzionali alla connessione alla rete elettrica, posizionati in modalità flottante sullo specchio d’acqua di invasi e di bacini idrici, compresi quelli nelle cave dismesse o sui canali di irrigazione. La semplificazione autorizzativa per i pannelli galleggianti non riguarda gli specchi d’acqua di particolare valore paesaggistico o ambientale. 

  • Isole minori senza fossili

Le isole minori non interconnesse con la rete elettrica nazionale dovranno coprire il loro fabbisogno energetico soltanto con fonti rinnovabili, convertendo entro il 2026 gli impianti di produzione energetica alimentati con combustibili fossili.

  • Spinta all’agrivoltaico

Per accedere agli incentivi statali, abbiamo rimosso il vincolo troppo restrittivo del 10% di superficie agricola per l’installazione di impianti fotovoltaici sollevati da terra con possibilità di rotazione e per quelli che adottino altre soluzioni innovative.

  • Repowering semplice per l’eolico

È consentito intervenire per potenziare gli impianti eolici esistenti ricorrendo alla procedura per gli interventi non sostanziali. Si può così incrementare più facilmente la potenza installata, sempre che le ulteriori opere connesse non comportino un aumento di superficie dell’area già occupata.

  • Ecoenergie su spazi di ferrovie e autostrade 

I siti e gli impianti di proprietà di società del Gruppo FS (ferroviari e stradali) e dei gestori delle infrastrutture ferroviarie, nonché delle società concessionarie autostradali, sono considerati potenziali aree idonee per l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. I gestori delle infrastrutture ferroviarie possono stipulare accordi di compravendita di energia elettrica da fonti rinnovabili a lungo termine. Inoltre, tra le aree idonee per l’installazione di impianti rinnovabili, sono state incluse anche quelle a destinazione industriale e artigianale, per servizi e logistica.

  • Rendicontazione Arera su taglia oneri 

Con un emendamento M5S al dl Energia si stabilisce che l’Arera (Autorità per l’Energia) dovrà relazionare sull’effettivo utilizzo delle risorse per contenere gli effetti degli aumenti delle bollette di elettricità e gas. In particolare dovranno essere indicate le disponibilità in conto residui trasferite alla Cassa per i servizi energetici e ambientali. È una misura importante perché, in una fase così delicata, va impiegato fino all’ultimo euro disponibile per limitare il caro-bollette.

  • Strategia nazionale contro povertà energetica

Davanti all’incredibile impennata dei prezzi energetici e delle bollette, il Movimento 5 Stelle ha pensato all’emendamento che prevede l’adozione della Strategia nazionale contro la povertà energetica sulla base dei dati forniti dall’Osservatorio nazionale della povertà energetica (recentemente istituito). Si tratta di una strategia che ha lo scopo di fissare gli obiettivi e le politiche pubbliche di lungo periodo per contrastare la povertà energetica.

  • Semplificazioni per impianti di accumulo collegati a impianti rinnovabili

Estesa la procedura abilitativa semplificata comunale (PAS) – già prevista per gli impianti di accumulo ubicati in aree dove si trovano impianti di produzione di energia elettrica a fonte fossile di potenza inferiore a 300 MW – anche agli impianti ubicati in aree dove si trovano impianti di produzione di energia elettrica a fonte rinnovabile, sempre che tali impianti abbiano il medesimo limite di potenza inferiore a 300 MW, e sempre che, come già previsto per i primi, non comportino estensione delle aree, né variante agli strumenti urbanistici.

Con un emendamento M5S si proroga  al 15 ottobre 2022 il termine entro il quale deve essere trasmessa all’Agenzia delle Entrate la comunicazione per l’esercizio dell’opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura, relative ad alcune agevolazioni fiscali, tra cui quelle edilizie, relative ai lavori effettuati nel 2021, dando così più tempo a imprese e istituti finanziari per completare le procedure. 

  • Proroga termini per cessione del credito e introduzione quarta cessione credito 

Prorogati al 15 ottobre 2022 i termini entro il quale deve essere trasmessa all’Agenzia delle Entrate la comunicazione per la cessione del credito, relativa ai lavori effettuati nel 2021, dando così più tempo a imprese e istituti finanziari per completare le procedure. 

Su questo avevamo instaurato una lunga battaglia e siamo felici che il Governo ci abbia ascoltato. Molto bene anche il passo indietro sulla cessione dei crediti e l’introduzione di una quarta cessione possibile soltanto se diretta a un suo correntista, ma solo dopo aver esaurito le precedenti possibilità di cessione verso altri istituti bancari, innescando così una triangolazione tra istituti bancari non necessaria, non logica, né proficua. Serve una correzione immediata e bisogna prevedere la possibilità di cessione ai correntisti anche prima della quarta. Ci lavoreremo già con il prossimo provvedimento.

  • Uso di sottoprodotti negli impianti di biogas e biometano

Ammessi negli impianti di produzione di biogas e di biometano i sottoprodotti provenienti da attività agricola, di allevamento, dalla gestione del verde e da attività forestale e i sottoprodotti provenienti da attività alimentari ed agroindustriali. Si tratta di un ulteriore tassello per la valorizzazione di tutti i sottoprodotti in chiave circolare. Potremo così conseguire gli obiettivi di sviluppo del biogas e del biometano in funzione delle peculiarità dei territori, sviluppando il massimo potenziale energetico possibile.

Grazie al Superbonus i cantieri triplicano

Alcuni giorni fa il quotidiano locale Corriere Adriatico, nella pagina dedicata a San Benedetto del Tronto, la mia città d’origine e di residenza, titolava così: “Effetto Superbonus, triplicano i cantieri sulla costa”.

Sono stato colto da un moto di orgoglio dato che questa misura fu introdotta per la prima volta dal Governo di Giuseppe Conte e che, nell’ultima legge di bilancio, è stata confermata grazie all’impegno del Movimento 5 Stelle.

Secondo il quotidiano marchigiano, “soltanto negli ultimi tre mesi, in Comune sono arrivate ben 130 richieste d’occupazione di suolo pubblico, nell’ambito di cantieri per interventi su case e palazzi vari. Un genere di pratiche letteralmente schizzato alle stelle dopo il varo, da parte del Governo centrale, di tutta una serie di incentivi e di bonus verso questo specifico settore, in particolare sul fronte della manutenzione e dell’efficientamento energetico. L’impatto di tali provvedimenti – si legge ancora – è lampante se si prende a paragone un secondo dato. Durante un intero anno precedente alla raffica di sostegni economici voluti da Roma, al Comune di San Benedetto arrivavano, in media, meno di 300 richieste d’occupazione per lo stesso genere di lavori”.

Lavori edili Superbonus

Lungo la costa Picena i lavori edili sono triplicati grazie al Superbonus

Insomma, un successo che viene confermato non solo su scala internazionale, come vi raccontavo in questo articolo di qualche settimana fa, ma anche nella dimensione più locale.

E’ innegabile quindi l’attenzione del Movimento 5 Stelle verso un bene tanto prezioso come quello della casa. Il Superbonus serve a migliorarle, a renderle più efficienti dal punto di vista energetico e, di conseguenza, ad aumentarne il valore (unitamente ad altre misure che abbiamo inserito nella Legge di Bilancio).

E quindi voglio ribadire che è solo grazie a noi se il Superbonus 110% è stato prorogato integralmente fino al 2023 su condomìni ed ex Iacp (case popolari). Ma c’è di più: la proroga è stata confermata fino al 2025 con un meccanismo di decalage: 70% nel 2024, 65% nel 2025.

In particolare, grazie alla nostra perseveranza abbiamo anche introdotto numerosissime migliorie. Volete un esempio?

  • Abbiamo garantito l’estensione al 2022 del Superbonus sulle case unifamiliari cancellando i precedenti riferimenti a tetti Isee, a limitazioni all’abitazione principale e a termini di comunicazione Cila, prevedendo solo uno stato di avanzamento lavori del 30% al 30 giugno 2022 
  • Abbiamo ricompreso nella proroga dei lavori trainanti anche i lavori trainati 
  • Abbiamo ottenuto la proroga a tutto il 2025 del Superbonus nelle aree colpite da eventi sismici a partire dal 2009 
  • Abbiamo prorogato il Superbonus per gli impianti fotovoltaici e le colonnine di ricarica e introdotto un’agevolazione importante per le opere di abbattimento delle barriere architettoniche 
  • Abbiamo ricompreso le spese delle nuove asseverazioni nel perimetro dei vari bonus edilizi 
  • Abbiamo previsto che il decreto antifrode, pur virtuoso negli obiettivi, non trovi applicazione per gli interventi in edilizia libera sotto i 10 mila euro
  • Abbiamo individuato il prezziario cosiddetto “Dei” come parametro generale di riferimento per le asseverazioni lavori
  • Viene prevista l’estensione del Superbonus agli edifici con teleriscaldamento 
  • Viene prevista l’estensione del Superbonus a Onlus e Rsa

Si tratta di un corposo pacchetto di interventi che garantisce al Superbonus l’ampiezza che merita per continuare a sprigionare il suo potenziale in termini di crescita del Pil, generazione di posti di lavoro, apertura dei cantieri e risparmio energetico.

 

 

Superbonus: i finanziamenti europei per l’edilizia nelle Marche

Quelli sul Superbonus, sono numeri assolutamente importanti (https://www.efficienzaenergetica.enea.it/images/detrazioni/Avvisi/Report_dati_mensili_31_12_2021.pdf) che confermano, ancora una volta, la bontà del Superbonus, una misura che, giova ricordarlo, è stata voluta dal Governo di Giuseppe Conte e poi confermata dal Governo di Mario Draghi.

Il Movimento5Stelle è stata ed è l’unica forza politica schierata a tutela di un bene che a nostro avviso è preziosissimo, quello della casa. Con Il Superbonus, infatti, proteggiamo le case degli italiani, le miglioriamo, le rendiamo più efficienti dal punto di vista energetico e ne aumentiamo il valore. 

In tutto il Paese sono oltre 95mila i cantieri avviati con il Superbonus, per un valore di oltre 16 miliardi. Nelle Marche, secondo i dati aggiornati al 31 dicembre 2021, si contano 2.300 cantieri con un finanziamento totale di 430 milioni.  

Ma la nostra attenzione alla casa si concretizza anche attraverso altre misure che abbiamo promosso come il recupero, avvenuto grazie a noi, della cedibilità dei crediti d’imposta legati anche agli altri bonus edilizi, alla riestensione del bonus mobili legato alle ristrutturazioni, al nuovo fondo da noi introdotto per il cohousing degli anziani.

Nel corso dell’anno, più volte abbiano avuto riscontri sulla bontà di questa misura da una moltitudine di osservatori economici, centri di ricerca, ordini professionali, associazioni imprenditoriali, esponenti politici.

Volete alcuni esempi? Basti pensare alle affermazioni del vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans e della commissaria all’energia, Kadri Simson, di fronte al Parlamento Europeo:

Superbonus is a good business case

Per i più scettici, che preferiscono i dati alle parole, c’è il link ad ENEA con i dati suddivisi per Regione o i risultati dell’ultimo Rapporto sull’impatto degli incentivi fiscali in edilizia, elaborato dal Servizio studi della Camera con il Cresme, secondo cui il Superbonus e gli altri bonus edilizi hanno generato lavori incentivati per 51 miliardi di euro, in aumento dell’82% rispetto al 2020. Tutto questo si è tradotto in 510mila posti di lavoro e, per i cittadini, in un risparmio energetico dichiarato in megatep annui molto vicino all’obiettivo fissato dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima.

Inoltre, secondo un recente studio del Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI), nel 2021 il Superbonus contribuirà alla formazione di 12 miliardi di Pil e all’attivazione di 153mila posti di lavoro, mentre l’Inps ha contato oltre 92mila posti di lavoro da giugno 2020 a giugno di quest’anno.

Infine, ma non certo per importanza, c’è il Rapporto di Unioncamere/Infocamere secondo cui il Superbonus, in due anni, ha favorito la nascita di 30mila nuove imprese.