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Il Superbonus non alimenta le frodi fiscali

Il Superbonus non alimenta le frodi fiscale. A chiarirlo è stata l’Agenzia delle Entrate che, un paio di giorni fa, è stata ascoltata in Senato proprio per fare chiarezza su questo tema.

Siamo abituati agli attacchi e alle strumentalizzazioni, è già avvenuto con il Reddito della Cittadinanza e ora è la volta del Superbonus 110% che è stato preziosissimo per il rilancio del settore edile e per riqualificare un bene tanto prezioso come la casa.

Da settimane ci sentiamo dire, con tanto di titoloni sui giornali, che la stretta sulla cessione dei crediti del Superbonus 110% fosse necessaria per bloccare il rischio di frodi. Ma nelle foto potete fare un confronto fra i titoli dei giornali e la tabella allegata al testo dell’Agenzia delle Entrate.

Alcuni titoli di giornali

Alcuni titoli dei giornali

 

La tabella dell’Agenzia delle Entrate sulle frodi fiscali

Come potete osservare con i vostri occhi, il 46% delle frodi nell’ambito delle cessioni dei crediti d’imposta riguarda il Bonus facciate, il 34% l’Ecobonus, il 9% il Bonus locazioni/botteghe, l‘8% il Sisma Bonus e solo il 3% il Superbonus.

Questa è la verità. Ancora una volta quindi, rispondiamo alle menzogne con i fatti, con i dati di chi è deputato al controllo. Chiederemo un’informativa urgente del ministro dell’Economia e delle Finanze e una volta chiarito questo aspetto, ci auguriamo che venga ingranata la marcia per sbloccare il Superbonus.

Esistono altri modi per evitare le frodi, e infatti noi del Movimento 5 Stelle, nell’ introdurre questo bonus, avevamo già previsto delle misure per il controllo preventivo che hanno evidentemente funzionato. Non sono sufficienti? Che si studi in fretta per trovarne delle altre! Penalizzare le imprese e i cittadini onesti per l’incapacità di individuare soluzioni è da incoscienti.