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AREA VASTA 5 E INDENNITA’ DEL PERSONALE: BASTA GIOCARE SULLA PELLE DI CHI IN SILENZIO STA LAVORANDO CON ABNEGAZIONE

Nelle scorse settimane migliaia di infermieriOss e tecnici della provincia di Ascoli Piceno hanno saputo che avrebbero subito un taglio di 200 euro nella busta paga di gennaio e di 500 in quella di febbraio. Sconcertante.

Ho seguito, in questi giorni, la preoccupante e imbarazzante situazione che riguarda il personale infermieristico dell’Area Vasta 5. Qualcuno li ha definiti “eroi usa e getta” e purtroppo la sensazione è proprio quella.

È dal 1995 che si continuano ad ignorare le situazioni economiche e le dotazioni organiche e strutturali della sanità del Piceno, da troppi anni ormai penalizzata benché rappresenti un servizio primario per il nostro territorio. Tra sgarbi, dimenticanze e negligenze varie, siamo diventati mano a mano la cenerentola delle Marche, con una politica locale-regionale più impegnata a perpetrare battaglie di potere e di campanile sulla sanità piuttosto che a lavorare per migliorare e garantire quei servizi che pazienti ed operatori meritano. Purtroppo si è sempre proceduto con interpretazioni restrittive delle norme da parte dei dirigenti dell’epoca delle ex Z.T. n. 12 e n. 13, volte esclusivamente al contenimento della spesa del personale, senza sviluppare un reale progetto di razionalizzazione ed efficientamento dei servizi, con la politica silente o addirittura attiva nel peggiorare la situazione.

Tutto questo sfocia, oggi, in una situazione inaccettabile, con il fondo dall’art. 80 del CCNL del 21/05/2018 assolutamente insufficiente per liquidare le indennità per turnazioni, lavoro festivo, notturno, notturno festivo e quant’altro.

L’attuale situazione pandemica ha poi dato il colpo di grazia alla nostra sanità, avendo comportato in molti casi una maggiore turnazione del personale e l’erogazione di ulteriori indennità che hanno aggravato ulteriormente una situazione di per se già fortemente compromessa. Chiunque abbia un po’ di buonsenso, proprio mentre il personale sta lavorando con abnegazione da oltre due anni, combattendo e rischiando in corsia per curare anche noi, i nostri familiari ed amici, immaginerebbe la necessità di compiere uno sforzo volto a supportare e premiare questo impegno. Invece bisogna assistere alla proposta della direzione sanitaria e della Giunta regionale del taglio alle dovute indennità. Personalmente sono rimasto basito del fatto che il personale infermieristico sia dovuto ricorrere alla minaccia di uno stato di agitazione perché l’Asur e l’Av5 ragionassero, seppur con un ritardo di 1.800 giorni. Mi auguro che questo problema venga risolto e che la sanità Picena possa trovare nuovo slancio con una decisa discontinuità che si attende da troppi anni.

TROVATE LE RISORSE ECONOMICHE PER LA CRISI IDRICA NEL PICENO. PROMESSE DA SEMPRE MA OGGI FINALMENTE DISPONIBILI GRAZIE AL NOSTRO IMPEGNO

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Grazie al lavoro fatto senza proclami di sorta, qualche giorno fa la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile ha potuto mettere a disposizione i famosi 5,8 milioni di fondi per la crisi idrica del Piceno.

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IL NOSTRO OSPEDALE PERDE PEZZI.LA SALUTE DEI NOSTRI FAMILIARI E LE SCELTE DELLA REGIONE MARCHE A GUIDA PD.

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La sanità pubblica deve garantire i più alti livelli di qualità a tutela dei nostri familiari.
Il dottor Siquini ha garantito per anni, con la sua professionalità, prestazioni eccellenti, svolte da lui e da decine di primari, medici, infermieri professionali ed operatori che, con il loro impegno personale hanno colmato le lacune organizzative della Sanità nel sud delle Marche.
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