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Il nostro “no” alle spese militari è solo una posizione di buon senso

Non siamo certo noi del M5S a creare tensioni all’interno del Governo o a mettere in fibrillazione le altre forze politiche. La questione dell’aumento delle spese militari non era nel patto che ha unito questa maggioranza di governo e pertanto è chi ora vuole per forza inserire questo argomento in corsa che sta creando dei problemi. 

C’è da chiedersi piuttosto quale sia il vero obiettivo. Tenere fede alla parola che l’Italia ha dato nel 2014 oppure mettere in difficoltà il Governo? Io credo più alla seconda ipotesi. 

Nulla quaestio sulla posizione euroatlantica del Movimento 5 Stelle e il Presidente Giuseppe Conte non fa che ripetere, in questi giorni, che gli impegni assunti in sede Nato molti anni fa vanno rispettati. Non è questo il punto. Ma è bene anche riconoscere e tenere in considerazione le difficoltà che il Paese sta affrontando in questo momento e dare ad esse la priorità di intervento. 

Va oltretutto ricordato che solo 10 Paesi membri della NATO su 30 rispettano la soglia del 2% del PIL per le spese militari. Ma eventualmente occorrerà adeguarci molto gradualmente, magari entro il 2030 come stavamo facendo con i Governi Conte 1 e 2. Siamo passati dall’1% all’1,4% del PIL per gli investimenti, in piena pandemia proprio perché siamo convinti della necessità di un aggiornamento dal punto di vista tecnologico, di un rafforzamento aerospaziale e molto altro. 

Detto tutto ciò, il M5S attualmente rappresenta la maggioranza relativa e la nostra voce deve essere ascoltata. Sarà chi non lo farà a doversi assumere la responsabilità di creare tensioni e fibrillazioni. 

Covid e Green Pass. Verso il cambiamento

Covid e Green Pass, in vista della fine dello stato d’emergenza, fissata al 31 marzo, il Governo ha predisposto nuove norme per il contenimento del Coronavirus.

La fine dello stato di emergenza è sicuramente un momento molto atteso da tutti quanti. Come ha avuto già modo di affermare il Presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, un allentamento delle misure è importante. Certo è che bisognerà comunque tenere conto dell’andamento della curva epidemiologica.

Ma cosa cambierà?

Fermo restando quanto previsto dall’articolo 3 per il sistema educativo, scolastico e formativo, fino al 30 aprile 2022 sarà obbligatorio indossare mascherine FFP2  sui treni Intercity, Intercity Notte e Alta Velocita’; autobus che collegano più di due regioni; aerei, navi e traghetti ; treni interregionali; mezzi del trasporto pubblico locale o regionale; mezzi di trasporto scolastico dedicato agli studenti di scuola primaria, secondaria di primo grado e di secondo grado; per l’accesso a funivie, cabinovie e seggiovie, qualora utilizzate con la chiusura delle cupole paravento.

La mascherina dovrà essere indossata anche nei teatri, auditorium, cinema, locali di intrattenimento e musica dal vivo e durante gli eventi e le competizioni sportive. Nelle sale da ballo la mascherina sarà sempre obbligatoria, ad eccezione del momento del ballo.

La copertura di bocca e naso con mascherine (non necessariamente FFP2) sarà obbligatoria in tutti i luoghi al chiuso.

E il GREEN PASS?

Fino al 30 aprile resterà obbligatorio esibire il GREEN PASS rafforzato per accedere nei ristoranti al chiuso e nelle palestre. Più precisamente il GREEN PASS rafforzato servirà per l’accesso ai seguenti servizi e attività: a) servizi di ristorazione svolti al banco o al tavolo, al chiuso ad eccezione dei servizi di ristorazione all’interno di alberghi e di altre strutture ricettive riservati esclusivamente ai clienti alloggiati; b) piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra e di contatto, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, per le attività che si svolgono al chiuso, nonché spogliatoi e docce; c) convegni e congressi; d) centri culturali, centri sociali e ricreativi, per le attività che si svolgono al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione; e) feste, conseguenti e non conseguenti alle cerimonie civili o religiose, nonché eventi a queste assimilati che si svolgono al chiuso; f) attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò; g) attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati; h) partecipazione del pubblico agli spettacoli aperti al pubblico, nonché agli eventi e alle competizioni di carattere sportivo che si svolgono al chiuso.

Balneari: finalmente il Governo nella giusta direzione

Finalmente il Governo ha imboccato la giusta direzione sulla questione Bolkestein.

Dopo troppi anni di mancate scelte e di false e strumentali promesse, l’Italia avrà una disciplina chiara sulle concessioni demaniali, oggetto della direttiva Bolkestein e dei balneari. Abbiamo visto passare 15 anni di scelte congelate da una vecchia politica che decideva di non decidere, tra rinvii, proroghe e false promesse, volte più a carezzare (o prendere in giro) una parte di cittadini per un facile consenso elettorale.

Ma finalmente il nostro Paese si mette al passo col resto d’Europa. C’è molta attesa di approfondire il testo che uscirà dal governo, ma riteniamo, io e i miei colleghi, che la strada intrapresa sia quella giusta.

Come Movimento 5 Stelle abbiamo lavorato perché si arrivasse a un sistema di gare come ribadito anche dalla sentenza del Consiglio di Stato, ma con meccanismi premianti per tutti quei titolari di concessione che negli ultimi anni hanno lavorato in modo virtuoso e nel rispetto delle norme vigenti, oltreché con un doveroso meccanismo di un eventuale indennizzo tra gli imprenditori uscenti ed i subentranti, per tutelarli dalle perdite sull’investimento fatto. Inoltre, siamo convinti che servono clausole sociali per porre fine al far west dei lavoratori creatosi negli anni.

Mai abbiamo creduto che lo Stato dovesse disperdere know how ed esperienze positive che negli anni hanno permesso lo sviluppo dell’offerta turistica. Non era però neanche pensabile fare dell’imprenditore balneare una sorta di lavoro ereditario ed in questa direzione andavano le indicazioni Europee a tutela della libera concorrenza.

Continueremo a lavorare per individuare tutte le soluzioni più idonee, con i distinguo territoriali del caso. Nei fatti, la demagogia di Lega e Fdi di questi anni, volta alla falsa promessa del mantenimento dello status quo perenne, ha illuso gli operatori creando false aspettative alla quali nei fatti non hanno mai mantenuto fede.

Per questo oggi inizia davvero una nuova era, chiara, trasparente, condivisa con tutte le forze politiche. Era quello che chiedevamo da sempre mentre qualcuno continuava con il solito gioco di parte.

Le nostre misure per il settore del turismo

Il turismo è stato il comparto più duramente colpito dalla pandemia e per questo il Governo ha previsto alcune misure specifiche.

Siamo ad esempio soddisfatti del credito di imposta all’80% per le strutture turistiche a favore dell’incremento dell’efficienza energetica, a favore della riqualificazione antisismica, a vantaggio dell’eliminazione delle barriere architettoniche, della realizzazione delle piscine termali e della digitalizzazione. 

 

 

Ma non ci fermiamo qui. Nel Recovery Plan sono svariate le misure che abbiamo inserito. 

Si aggiunge infatti un contributo a fondo perduto non superiore al 50% delle spese sostenute fino a 40mila euro che può aumentare fino a 100 mila euro.

L’articolo 2 del decreto istituisce poi, nell’ambito del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, una “Sezione Speciale Turismo”, per la concessione di garanzie sui finanziamenti erogati, fra gli altri, ai giovani fino a 35 anni di età che intendono avviare un’attività nel settore turistico. 

L’articolo 3 prevede un Fondo per la concessione di contributi diretti alla spesa per interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale di importo non inferiore a 500mila euro e non superiore a 10 milioni di euro realizzati entro il 31 dicembre 2025. Il contributo è concedibile nella misura massima del 35% delle spese e dei costi ammissibili.

L’articolo 4 prevede, fino al 31 dicembre 2024, un credito d’imposta del 50% dei costi sostenuti, utilizzabile in compensazione dall’anno successivo a quello in cui gli interventi sono stati realizzati e fino ad un importo massimo complessivo cumulato di 25mila euro, per investimenti e attività di sviluppo digitale. Nello specifico, per impianti wi-fi; siti web ottimizzati per il sistema mobile; programmi e sistemi informatici per la vendita diretta di servizi e pernottamenti; spazi e pubblicità per la promozione e commercializzazione di servizi e pernottamenti turistici sui siti e piattaforme informatiche specializzate; servizi di consulenza per la comunicazione e il marketing digitale e altro ancora. Di questa misura potranno godere  le agenzie di viaggio e i tour operator. Anche in questo caso, il credito può essere ceduto, in tutto o in parte, ad altri soggetti terzi, comprese le banche e gli altri intermediari finanziari. Destinatari della misura sono le agenzie di viaggio e i tour operator. 

C’è infine la sezione “Fondo per il turismo sostenibile” con una dotazione di 500 milioni di euro per l’attuazione della linea progettuale Sviluppo e resilienza delle imprese del settore turistico, destinando tra gli altri il 50% ad interventi a supporto degli investimenti di riqualificazione energetica relative al settore turistico.

 

 

Imprese, il numero cresce: tira il terziario

“Imprese, il numero cresce: tira il terziario”. Titolava così, ieri mattina, Il Resto del Carlino edizione regionale. Una notizia interessante, forse in controtendenza con quanto fino a oggi ci è stato raccontato. La fonte è la Camera di Commercio delle Marche, che ha tirato una linea sull’annata 2021 e fornito tutti i dati, provincia per provincia.

Secondo il quotidiano marchigiano, le iscrizioni di nuove imprese, lo scorso anno, hanno segnato un +22,8% rispetto al 2020, con 839 aziende in più (in totale 8.289).

“Segno positivo per tutte le Province: Macerata (+0,76%), Pesaro-Urbino (+0,73), Fermo (+0,44), Ascoli (+0,37) e Ancona (+0,19). Sono le società di capitale a rendere positivo il tasso di crescita annuale grazie a 2.372 iscrizioni. […] A crescere è il terziario: attività professionali, scientifiche e tecniche (+249), attività immobiliari (+236), servizi alle imprese (+195), alloggio e ristorazione (+134), servizi di informazione e comunicazione (+89), attività finanziarie e assicurative (+70), altre attività di servizi (+69), attività artistiche, sportive e di intrattenimento, istruzione (+27), costruzioni+292, sanità e assistenza sociale e fornitura di energia elettrica. Saldi negativi: commercio (-265), trasporto e magazzinaggio (-72), agricoltura, silvicoltura e pesca (-122), attività manifatturiere (-116)”.

Dati che ci rassicurano sul lavoro che noi del Movimento 5 Stelle stiamo portando avanti al Governo, con incentivi e tante forme di sostegno. Certamente si può sempre fare di più e meglio ma crediamo che questi numeri, ancor più che le parole e soprattutto al netto di una pandemia che ci ha messo in seria difficoltà, possano essere la conferma che il nostro metodo porta positivi risultati.

Grazie al Superbonus i cantieri triplicano

Alcuni giorni fa il quotidiano locale Corriere Adriatico, nella pagina dedicata a San Benedetto del Tronto, la mia città d’origine e di residenza, titolava così: “Effetto Superbonus, triplicano i cantieri sulla costa”.

Sono stato colto da un moto di orgoglio dato che questa misura fu introdotta per la prima volta dal Governo di Giuseppe Conte e che, nell’ultima legge di bilancio, è stata confermata grazie all’impegno del Movimento 5 Stelle.

Secondo il quotidiano marchigiano, “soltanto negli ultimi tre mesi, in Comune sono arrivate ben 130 richieste d’occupazione di suolo pubblico, nell’ambito di cantieri per interventi su case e palazzi vari. Un genere di pratiche letteralmente schizzato alle stelle dopo il varo, da parte del Governo centrale, di tutta una serie di incentivi e di bonus verso questo specifico settore, in particolare sul fronte della manutenzione e dell’efficientamento energetico. L’impatto di tali provvedimenti – si legge ancora – è lampante se si prende a paragone un secondo dato. Durante un intero anno precedente alla raffica di sostegni economici voluti da Roma, al Comune di San Benedetto arrivavano, in media, meno di 300 richieste d’occupazione per lo stesso genere di lavori”.

Lavori edili Superbonus

Lungo la costa Picena i lavori edili sono triplicati grazie al Superbonus

Insomma, un successo che viene confermato non solo su scala internazionale, come vi raccontavo in questo articolo di qualche settimana fa, ma anche nella dimensione più locale.

E’ innegabile quindi l’attenzione del Movimento 5 Stelle verso un bene tanto prezioso come quello della casa. Il Superbonus serve a migliorarle, a renderle più efficienti dal punto di vista energetico e, di conseguenza, ad aumentarne il valore (unitamente ad altre misure che abbiamo inserito nella Legge di Bilancio).

E quindi voglio ribadire che è solo grazie a noi se il Superbonus 110% è stato prorogato integralmente fino al 2023 su condomìni ed ex Iacp (case popolari). Ma c’è di più: la proroga è stata confermata fino al 2025 con un meccanismo di decalage: 70% nel 2024, 65% nel 2025.

In particolare, grazie alla nostra perseveranza abbiamo anche introdotto numerosissime migliorie. Volete un esempio?

  • Abbiamo garantito l’estensione al 2022 del Superbonus sulle case unifamiliari cancellando i precedenti riferimenti a tetti Isee, a limitazioni all’abitazione principale e a termini di comunicazione Cila, prevedendo solo uno stato di avanzamento lavori del 30% al 30 giugno 2022 
  • Abbiamo ricompreso nella proroga dei lavori trainanti anche i lavori trainati 
  • Abbiamo ottenuto la proroga a tutto il 2025 del Superbonus nelle aree colpite da eventi sismici a partire dal 2009 
  • Abbiamo prorogato il Superbonus per gli impianti fotovoltaici e le colonnine di ricarica e introdotto un’agevolazione importante per le opere di abbattimento delle barriere architettoniche 
  • Abbiamo ricompreso le spese delle nuove asseverazioni nel perimetro dei vari bonus edilizi 
  • Abbiamo previsto che il decreto antifrode, pur virtuoso negli obiettivi, non trovi applicazione per gli interventi in edilizia libera sotto i 10 mila euro
  • Abbiamo individuato il prezziario cosiddetto “Dei” come parametro generale di riferimento per le asseverazioni lavori
  • Viene prevista l’estensione del Superbonus agli edifici con teleriscaldamento 
  • Viene prevista l’estensione del Superbonus a Onlus e Rsa

Si tratta di un corposo pacchetto di interventi che garantisce al Superbonus l’ampiezza che merita per continuare a sprigionare il suo potenziale in termini di crescita del Pil, generazione di posti di lavoro, apertura dei cantieri e risparmio energetico.

 

 

Approvato il PNRR

L’Italia ha ottenuto 209 miliardi, grazie al Presidente Giuseppe Conte e al governo Conte Bis, delle risorse Next Generation UE che ammontano a 750 miliardi.

Grazie al nostro lavoro, all’interno del decreto appena approvato in Senato sono inserite misure fondamentali, come la proroga al gennaio 2024 del passaggio dal mercato tutelato al mercato libero dell’energia elettrica per gli utenti domestici. Le fasce più deboli potranno continuare a godere del regime di maggior tutela se entro quella data non saranno introdotte regole dedicate.

Per il settore del turismo, fortemente penalizzato dalla pandemia, sono molteplici gli interventi previsti, a partire dall’efficientamento energetico delle strutture ricettive fino al credito d’imposta del 50% dei costi sostenuti per investimenti e attività di sviluppo digitale.

Altro punto che riteniamo prioritario sono le novità relative alla Zona Economica Speciale laddove sono state previste semplificazioni per dare maggior velocità agli iter di insediamento di attività produttive nelle aree strategiche.

Sono previsti 800 milioni per le Regioni per far fronte al dissesto idrogeologico oltre a importanti interventi per velocizzare gli investimenti nella rete ferroviaria e nell’edilizia giudiziaria e per potenziare il personale della pubblica amministrazione che dovrà lavorare e gestire i progetti del Pnrr.

Infine, ma non certo per importanza, è stato prorogato di 4 mesi il contratto ai Navigator la cui gestione rimarrà in capo a Anpal Servizi e non alle Regioni. Queste figure professionali, nonostante tutte le critiche, hanno chiuso ben 248mila piani personalizzati.

Il Pnrr è un’occasione imperdibile e irripetibile, per questo è fondamentale continuare a lavorare e a batterci per ottenere il più possibile per il Paese, per i diritti civili e la dignità degli italiani.