Maggiori risorse per insegnanti, scuole dell’infanzia e Università
Maggiori risorse per insegnanti, scuole dell’infanzia e mondo dell’Università.
Nella Legge di Bilancio ci sono numerosi interventi che riguardano il settore dell’istruzione, fondamentale per un Paese che sia attento al proprio futuro.
Uno fra tutti riguarda, ad esempio, l’aumento di risorse (60 milioni in più) per gli stipendi dei professori. L’obiettivo è la “valorizzazione della professione docente”. Si va quindi dai 240 milioni previsti inizialmente a 300. Contestualmente scompare il riferimento alla “dedizione” del corpo docente da premiare, tanto criticata dalle organizzazioni sindacali. Le risorse potranno ora essere spalmate a pioggia.
Abbiamo pensato anche agli asili nido per i quali sono destinati 120 milioni di euro per l’anno 2022 (+20 milioni rispetto alla legislazione vigente), 175 milioni di euro per il 2023 (+ 25 milioni), 230 milioni di euro per il 2024 (+ 30 milioni), 300 milioni di euro per l’anno 2025 (+ 50 milioni), 450 milioni di euro per l’anno 2026 (+ 150 milioni) e 1.100 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027 (+800 milioni). E’ stato disposto anche un livello minimo di posti asilo da garantire, in proporzione alla popolazione ricompresa nella fascia di età da 3 a 36 mesi, fissato su base locale al 33%, compreso servizio privato. Con la misura intendiamo recuperare il gap tra il Nord Italia e il Sud, tendenzialmente carente sul fronte della disponibilità di posti. Obiettivo non solo di carattere educativo, ma anche di tipo occupazionale, laddove venga favorito il rientro al lavoro delle donne neo mamme.
Previsti anche più soldi per ricercatori e docenti universitari. Abbiamo incrementato il Fondo di finanziamento ordinario degli atenei stimato in 250 milioni per quest’anno, 530 milioni nel 2023 e 750 milioni nel 2024. Una parte di queste risorse arriverà alle università in forma vincolata. Dei 250 citati, solo un centinaio saranno liberi. Per la somma restante le destinazioni già individuate sono: assunzioni di docenti, ricercatori e personale tecnico- amministrativo (75 milioni) in deroga alle facoltà ordinarie di assunzione; valorizzazione dei dipendenti degli atenei (50 milioni); cofinanziamento delle chiamate dirette di studiosi provenienti dall’estero (10 milioni); risorse extra alle Scuole superiori di ordinamento speciale (15 milioni); borse di dottorato di ricerca (15 milioni). Accanto ai 60 milioni per il Cnr e i per il Fondo ordinario degli enti di ricerca (Foe) spiccano infine altre due voci: il rifinanziamento del Fondo italiano scienza (che dal 2023 salirà a 200 milioni e dal 2024 a 250) e l’istituzione di un nuovo contenitore (il Fondo scienze applicate) dotato di 50 milioni nel 2022,150 nel 2023 e 250 nel 2024.