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Balneari, si lavora a soluzione condivisa

All’interno della maggioranza di governo, il MoVimento 5 Stelle è impegnato come sempre alla tutela del bene comune che in questo caso richiede di trovare il giusto punto di equilibrio tra diversi interessi: Stato, utenti, imprese, lavoratori. Una tematica complessa che si trascina da oltre un decennio, senza trovare soluzione.

Abbiamo definito la proposta approvata in Consiglio dei Ministri e presentata al decreto concorrenza una buona base di partenza che pone fine al regime delle prorogatio e sposa la direzione auspicata dal M5S già in legge di bilancio al Senato, dove si era fatto un esercizio per rispondere alle diverse problematiche e criticità. 

Dopo anni di proroghe, dal gennaio del 2024 la politica è chiamata a dare certezze ad un settore che per un decennio ha vissuto di false attese. 

Per questo riteniamo che il testo che sarà approvato nei prossimi giorni apra ad un nuovo corso con gare pubbliche e con un maggiore efficientamento di tutto il settore che consentirà di valorizzare al meglio le potenzialità economiche dello stesso e di permettere alle imprese di investire nella consapevolezza di poter realizzare gli investimenti, nel rispetto dei diritti degli utenti di corrispondere il giusto prezzo per i servizi offerti ed impedendo qualsiasi forma di speculazione. Per rispetto del settore balneare, dunque, non ci sarà nessuno spostamento in avanti del cronoprogramma, come aveva paventato nei giorni scorsi il ministro Garavaglia.

Il percorso è tracciato, e vedrà diversi step decisivi a partire da quello della mappatura di tutte le aree demaniali, quindi la digitalizzazione di tutti i dati e delle relative procedure e a seguire dunque la formulazione di gare ad evidenza pubblica. Non va dimenticato che saranno previsti meccanismi di tutela specifici per gli attuali concessionari, con un riconoscimento del valore economico degli investimenti fatti a carico di chi dovesse subentrare, oltre a precise garanzie per le imprese più piccole a carattere familiare e monoreddito.

Inoltre, ci saranno anche clausole sociali per i lavoratori, dopo anni di selvagge storture e precariato diffuso. Da un lato, non verranno dispersi know how ed esperienze virtuose di questi anni, dall’altra però metteremo fine a quel trend ereditario che ha contribuito a cristallizzare in senso negativo le perverse dinamiche del settore. Infine, verrà calibrato un meccanismo di protezione per scongiurare che arrivino multinazionali a fare incetta delle nostre spiagge per poter poi operare in regime di semi-monopolio. Insomma, da una parte verrà finalmente tutelato l’interesse dello Stato, ma dall’altra ci sarà margine per una maggiore valorizzazione economica delle pmi del comparto e dei loro investimenti: l’obiettivo prioritario che il M5s ha sempre cercato di perseguire.

Balneari: finalmente il Governo nella giusta direzione

Finalmente il Governo ha imboccato la giusta direzione sulla questione Bolkestein.

Dopo troppi anni di mancate scelte e di false e strumentali promesse, l’Italia avrà una disciplina chiara sulle concessioni demaniali, oggetto della direttiva Bolkestein e dei balneari. Abbiamo visto passare 15 anni di scelte congelate da una vecchia politica che decideva di non decidere, tra rinvii, proroghe e false promesse, volte più a carezzare (o prendere in giro) una parte di cittadini per un facile consenso elettorale.

Ma finalmente il nostro Paese si mette al passo col resto d’Europa. C’è molta attesa di approfondire il testo che uscirà dal governo, ma riteniamo, io e i miei colleghi, che la strada intrapresa sia quella giusta.

Come Movimento 5 Stelle abbiamo lavorato perché si arrivasse a un sistema di gare come ribadito anche dalla sentenza del Consiglio di Stato, ma con meccanismi premianti per tutti quei titolari di concessione che negli ultimi anni hanno lavorato in modo virtuoso e nel rispetto delle norme vigenti, oltreché con un doveroso meccanismo di un eventuale indennizzo tra gli imprenditori uscenti ed i subentranti, per tutelarli dalle perdite sull’investimento fatto. Inoltre, siamo convinti che servono clausole sociali per porre fine al far west dei lavoratori creatosi negli anni.

Mai abbiamo creduto che lo Stato dovesse disperdere know how ed esperienze positive che negli anni hanno permesso lo sviluppo dell’offerta turistica. Non era però neanche pensabile fare dell’imprenditore balneare una sorta di lavoro ereditario ed in questa direzione andavano le indicazioni Europee a tutela della libera concorrenza.

Continueremo a lavorare per individuare tutte le soluzioni più idonee, con i distinguo territoriali del caso. Nei fatti, la demagogia di Lega e Fdi di questi anni, volta alla falsa promessa del mantenimento dello status quo perenne, ha illuso gli operatori creando false aspettative alla quali nei fatti non hanno mai mantenuto fede.

Per questo oggi inizia davvero una nuova era, chiara, trasparente, condivisa con tutte le forze politiche. Era quello che chiedevamo da sempre mentre qualcuno continuava con il solito gioco di parte.