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Giornata della Terra: qualche buona pratica per fare la differenza

Anche quest’anno celebriamo, insieme ad altri 192 Paesi, la Giornata della Terra.

Si tratta della più grande manifestazione ambientale a livello mondale, ma soprattutto rappresenta un’occasione per ricordare quanto il nostro Pianeta abbia bisogno di attenzione e cure. 

È infatti sempre più fragile e gli eventi meteorologici, ma non solo, ci stanno sempre più richiamando ad invertire la rotta. È chiaro che non basta celebrare una giornata perché il cambiamento avvenga, ma bisogna impegnarci nel quotidiano, ciascuno nel nostro piccolo. Ogni giorno dobbiamo ricordare che la Terra è la nostra casa e che come tale, dobbiamo preservarla, tenerla pulita e accogliente per le future generazioni. 

Il M5S ha da sempre a cuore i temi dell’ambiente e della sostenibilità. Il primo passo è stato l’inserimento della tutela dell”ambiente e degli animali in Costituzione, e l’introduzione di alcune misure, come il Superbonus, che hanno proprio l’obiettivo di perseguire la via della transizione ecologica. 

Ma oggi voglio fare di più: vi propongo qualche buona pratica per fare la differenza.

  1. Evita di stampare
  2. Quando vai a passeggio o a correre e ti imbatti in rifiuti, raccoglili
  3. Cambia il tuo stile alimentare prediligendo cibi vegetali
  4. Sostieni l’educazione ambientale
  5. Calcola la tua carbon footprint
  6. Calcola il tuo consumo di plastica
  7.  Quando vai a fare la spesa, scegli borse riutilizzabili e non sacchetti di plastica
  8. Fai compost con l’umido
  9. Usa utensili, piatti e posate riutilizzabili
  10. Scegli cibo senza pesticidi
  11. Scegli di comprare prodotti locali, ancor meglio se a chilometro zero direttamente dall’allevatore o dal contadino
  12. Non comprare bottigliette di plastica, usa le borracce
  13. Prediligi prodotti in vetro o in carta
  14. Usa prodotti per la pulizia domestica ecosostenibili

La Tutela dell’ambiente in Costituzione

 

La tutela dell’ambiente è stata ufficialmente inserita in Costituzione.

L’approvazione definitiva della proposta di legge è arrivata dalla Camera nei giorni scorsi. L’obiettivo è introdurre la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi fra i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica italiana, modificando due articoli della Carta, il 9 e il 41. 

Questo provvedimento era stato presentato ormai tre anni fa, a inizio legislatura durante il Governo Conte I, da noi del MoVimento 5 Stelle.

Il testo, dopo la seconda lettura alla Camera, è passato a Montecitorio con 468 voti a favore, un contrario e sei astenuti. Il Senato lo aveva già approvato con la maggioranza dei due terzi lo scorso 3 novembre.

Ecco come si presenteranno gli articoli 9 e 41:

  • Articolo 9

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. 

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali. 

  • Articolo 41 

L’iniziativa economica privata è libera. 

Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente. 

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali. 

 

Cosa comporta l’inserimento dell’ambiente fra i diritti fondamentali?

La Repubblica italiana da oggi tutela come diritto fondamentale l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi  “anche nell’interesse delle future generazioni”. Lo abbiamo fatto per i nostri figli, e per i loro figli, perché abbiano una vita sana e un ambiente salubre. E si riconosce anche il principio di tutela degli animali, attraverso la previsione di una riserva di legge statale che ne disciplini le forme e i modi. 

Noi siamo convinti che l’unico sviluppo possibile sia quello sostenibile e infatti, con il nuovo articolo 41 è stato stabilito che anche l’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con la salute e l’ambiente, oltre che con la sicurezza, libertà e dignità umana. 

Abbiamo acceso un faro che, d’ora in avanti, illuminerà il cammino dell’Italia verso la Transizione Ecologica aiutandoci in un cambiamento epocale anche di natura culturale: le attività umane non devono recare danno agli ecosistemi, alla salute umana e alla biodiversità. 

Il mio rammarico è che questa notizia sia passata in secondo piano,  in sordina e con molte critiche. Avevamo da poco eletto il Presidente della Repubblica e certamente la politica non aveva dato il migliore degli spettacoli ma l’importanza di questa novità resta tale ed è per questo che ne parlo oggi, in maniera più approfondita.

Guardando all’Europa, come l’Italia anche altri Paesi hanno introdotto la tutela dell’ambienta nel loro impianto Costituzionale e sono il Belgio, Bulgaria, Croazia, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria.

Peraltro, l’accesso a un ambiente pulito e sano è un diritto umano fondamentale. L’8 ottobre 2021, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (Unhrc), con la risoluzione 48/13, ha riconosciuto, per la prima volta, che l’accesso a un ambiente pulito e sano è un diritto umano fondamentale e ha invitato gli Stati membri dell’ONU a cooperare per darvi attuazione.