Salario Minimo: il 70% dei direttori del personale è favorevole
Anche i direttori del personale si dicono favorevoli al Salario Minimo e ne colgono le diverse opportunità. L’AIDP lo ha fatto sapere tramite le maggiori agenzie stampa: “il 70% dei direttori è favorevole all’introduzione alla misura”.
Quello del Salario Minimo è divenuto un tema di stretta attualità dopo che il Consiglio e Parlamento Ue hanno tracciato le linee di un accordo che attende di essere approvato definitivamente. Ma è anche un tema al quale noi del Movimento 5 Stelle teniamo particolarmente e di cui parliamo da anni. Tanto che c’è già una proposta di legge depositata in merito.
Oggi tutti cercano di salire sul carro dei “giusti”, tentando di intestarsi l’dea della misura.
Da un lato, i risultati dell’indagine condotta sui membri dell’AIDP evidenziano una sostanziale e diffusa consapevolezza che l’introduzione di tale misura non inciderà negativamente nel nostro sistema di relazioni sindacali: il 74% dei rispondenti, infatti, ritiene che non impatterà sull’aumento del costo del lavoro, oltre l’86% che le relazioni sindacali non verranno indebolite o inasprite e il 66% che la misura non allontanerà le imprese dal contratto nazionale (Ccnl). Dall’altro prevale la convinzione che il salario minimo avrà effetti benefici sui una specifica categoria di lavoratori più deboli e meno qualificati: il 61% ritiene, infatti, che il salario minimo ridurrà la disuguaglianza nei livelli salariali aumentando il salario dei lavoratori meno retribuiti, circa il 71% che ne trarranno beneficio soprattutto i lavoratori meno qualificati e protetti. Da evidenziare, inoltre, che un’elevata percentuale di rispondenti (il 70%) ritiene necessario legare il salario minimo al costo della vita su base regionale.
“Il punto di partenza di ogni dibattito intorno al salario minimo deve tener conto della situazione italiana. Parliamo di una lunga storia di relazioni sindacali e di contrattazione e che molti paesi europei hanno in misura minore, che ha coperto, e copre, gran parte del mercato del lavoro con diritti e doveri, compreso ovviamente il tema salariale, regolati dai contratti collettivi nazionali ampiamente diffusi”, spiega Matilde Marandola, presidente nazionale Aidp. “La vera questione è capire come garantire anche a quella parte minoritaria del nostro sistema che è fuori dai contratti nazionali un’adeguata tutela salariale. In questo senso l’introduzione di una misura che vada in questa direzione come il salario minimo per legge può avere una sua ragion d’essere. La sua introduzione, tuttavia, deve avvenire in modo equilibrato e virtuoso all’interno di un sistema come il nostro in cui il ruolo e la funzione regolatrice delle parti sociali sono largamente estesi”.
Questo era uno dei nove temi che il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha sottoposto all’ormai ex premier Mario Draghi. Argomenti di cui vi parlerò nei prossimi giorni, per cercare di capire insieme a voi se le nostre richieste, nell’esclusivo interesse dei cittadini, fossero tanto assurde e inopportune da decidere di far cadere un Governo.