Giornata mondiale della libertà di stampa: l’Italia al 58esimo posto
L’Italia si piazza al 58esimo posto nella classifica mondiale sulla libertà di stampa redatta da Reporter Senza Frontiere. E obiettivamente noi del Movimento 5 Stelle lo diciamo da anni. Da quando siamo nati.
Non importa che il nostro Paese sia democratico, il problema permane: cercare di far luce su un problema, di dire la verità non è cosa semplice. La stampa italiana è ancora troppo soggetta a limitazioni e censure, se non dal Governo, dall’editore. Alcuni giornalisti arrivano persino a subire minacce e attacchi personali. L’ultimo dato a disposizione risale al 2020 quando sotto scorta c’erano 20 giornalisti. Che sarà mai, direte. Io credo invece che non ce ne dovrebbe essere nemmeno uno perché il giornalista, la stampa, dovrebbe avere il diritto oltre che il dovere di ricercare sempre e comunque la verità.
Eppure così non è. E si finisce così per avere una stampa per lo più al soldo di questo o quel partito, di questo o quel imprenditore/editore.
Noi del Movimento 5 Stelle, il nostro presidente Giuseppe Conte, lo sappiamo bene: troppo spesso le nostre parole vengono strumentalizzate, mistificate, travisate. Episodi di questo genere sono all’ordine del giorno.
Sul podio si confermano la Norvegia, la Finlandia e la Svezia, l’Italia invece anche per il 2021 si posiziona solo al 41esimo posto, preceduta addirittura dal Burkina Faso (37esimo posto) e seguita dalla Sud Korea (42esimo posto). Tra le regioni europee, solo la Germania si trova al 13esimo posto, mentre Inghilterra e Francia conquistano rispettivamente il 33esimo e 34esimo.
Pessimi, tutto considerato, anche gli Stati Uniti che sono al 44esimo posto, mentre Russia e Cina si trovano verso la fine della classifica, rispettivamente al 150esimo e 177esimo posto.
Cosa ci dicono questi numeri? Che purtroppo ci sono ancora troppi paesi in cui la libertà di stampa non è garantita e questo a prescindere dalla tipologia di governo.