Quando manca il coraggio per andare fino in fondo
La consigliera regionale Simona Lupini, eletta nelle fila del Movimento 5 Stelle, ieri ha comunicato la propria decisione di uscire dal gruppo per creare il cosiddetto “gruppo misto” composto solo da se stessa.
Siamo e sono consapevole che la consigliera Lupini sia un ‘tecnico prestato alla politica’. Ma, in situazioni come queste, ritengo più intellettualmente onesto scegliere di dimettersi. Nel caso non ci si ritrovi più nelle dinamiche richieste da un ruolo politico come quello di consigliere regionale, sarebbe probabilmente più coerente e comprensibile.
Il Movimento 5 Stelle delle Marche è davvero amareggiato per la decisione della consigliera. Una decisione che ci risulta dovuta a motivi personali e che stupisce, in quanto la scelta di candidarsi era stata totalmente libera e senza pressioni di alcun tipo. Così come il lavoro svolto finora in consiglio regionale nel gruppo consiliare M5S.
Pensavamo anche che fosse consapevole dell’impegno richiesto, definito a livello di contenuti dal programma elettorale presentato, senza interferenze o necessità, per esempio, di schierarsi su temi nazionali. Sappiamo che la consigliera Lupini, come tutti gli eletti del Movimento 5 Stelle, è un cittadino che ha scelto di mettere a disposizione delle istituzioni la propria esperienza e professionalità ma, in circostanze come questa, sarebbe probabilmente più coerente e comprensibile la scelta di dimettersi dal ruolo.
Se non altro, nel rispetto di chi ci ha dato questa opportunità, e così lasciando spazio al primo dei non eletti.
Purtroppo questo è solo l’ennesimo caso che conferma la tendenza nazionale di molti che, eletti nelle istituzioni grazie al partito che li ha candidati e a una comunità che li ha votati, quasi sempre poi preferiscono il cambio di casacca alle dimissioni. Una mancanza di coraggio o solo un’incoerenza di fondo?