𝐀𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐂𝐨𝐧𝐭𝐞, 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧’𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐞

Dal 1946 ad oggi, durante 18 legislature, si sono susseguiti ben 66 Governi, che hanno coinvolto 29 differenti presidenti del Consiglio. L’attuale composizione delle forze ai due lati del Parlamento, è stata definita con la tanto contestata legge elettorale “Rosatellum”. Vale la pena ricordarlo, nelle elezioni del 2018 il primo partito è stato il Movimento 5 Stelle, a cui è toccato l’obbligo morale di mettersi al centro del processo previsto dalla nostra Costituzione per la formazione di un Governo.
La nostra proposta è stata chiarissima: un premier “terzo”, addirittura esterno alla scena politica (altro che poltronismo!), con un programma di riforme per l’Italia su cui coinvolgere, come preannunciato prima delle elezioni, le forze politiche disponibili.
A parte noi, nessuno lo aveva detto prima. Ma poi sono arrivati tutti, con tempi diversi.
Prima a rispondere la Lega, con la promessa, facile a dirsi ma difficile da mantenere, di non tradire il patto, poi smentita dai fatti dell’agosto 2019.
A quel punto il Movimento ha riproposto lo stesso schema, con lo stesso premier Conte, e questa volta hanno aderito PD e LEU. In seguito c’è stata la scissione renziana, fino al nuovo tradimento del secondo Matteo.
Cosa fa ora il Movimento 5 Stelle? Semplice, resta fedele al suo obiettivo politico fondamentale, garantire un Governo al Paese per realizzare le riforme che servono, con il premier Conte, il primo ministro più apprezzato degli ultimi anni, tanto più in questa situazione di emergenza assoluta e senza precedenti.
È irresponsabile, oltre ogni possibilità di spiegazione e comprensione, abbandonare la nave alla deriva in una pandemia, con un Paese in ginocchio per un virus che ha aggredito il mondo intero e che ci ha scoperto particolarmente deboli, con scarse risorse sanitarie ed economiche, con la seconda popolazione più anziana al mondo dopo il Giappone, con uno dei debiti pubblici più alti del mondo, con una sanità distrutta da decenni di tagli e pessime gestioni, fiaccata da scandali e clientele.
Per questo siamo in politica, per cambiare un Paese con una burocrazia non risolta ma addirittura accresciuta dai Governi precedenti.
Un Paese con una scuola affollata, dequalificata, con una classe docente umiliata dalla carenza di meritocrazia, il precariato diffuso che rende difficoltosa anche la gestione ordinaria, con classi pollaio e carenze anche a livello di gessi e carta igienica.
Un Paese con infrastrutture a pezzi per deficit di manutenzione, con concessioni “regalate” ai privati, con ponti che crollano, viadotti sotto sequestro, gallerie senza cemento.
Un Paese assolutamente carente anche a livello digitale, sia nei servizi della Pubblica Amministrazione che nei collegamenti per imprese e cittadini.
Noi stiamo lavorando, con forza e coraggio, per cambiare tutto questo.
Stiamo resistendo ad una pandemia terribile, con oltre 80.000 deceduti, servizi a terra e l’economia immunodepressa e sotto tremenda pressione. Continuiamo a lavorare, al fianco di Giuseppe Conte, resistendo a bordate, tradimenti, garantendo legalità, spirito sano e innovazione, con disciplina ed onore.
Un lavoro difficile che non può e non deve interrompersi, anche pensando al ruolo centrale e storico avuto dal nostro presidente in Europa, nel far partire prima un dialogo e poi delle azioni su finanziamenti senza precedenti, con una credibilità conquistata e meritata, tale da farci ricevere il più grande sostegno per affrontare le nostre difficoltà.
L’Italia, storicamente considerata inaffidabile, oggi viene vista con fiducia e ammirazione, per cui si resta esterefatti di fronte a questo rigurgito della peggiore “politica” Italiana, non una politica “Bella e nova”, ma brutta e vecchia.
A testa alta, #AvantiConConte