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Archivia Luglio 2019

CAMPAGNA DI ASCOLTO NEGLI OSPEDALI MARCHIGIANI: VISITA AL “MADONNA DEL SOCCORSO” DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO, SITUAZIONE DRAMMATICA

Venerdì scorso con il collega Sergio Romagnoli, portavoce M5S al Senato, e col gruppo di lavoro regionale “Marche e Salute” abbiamo effettuato una visita presso l’ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto: continua la nostra campagna di ascolto sulle necessità più urgenti del Sistema Sanitario Regionale. Dopo altri nosocomi marchigiani, ieri abbiamo visitato anche l’ospedale di Senigallia, mentre nei prossimi giorni saremo a Fabriano, Macerata e Urbino.

Presenti anche Mauro Sclavi e Fernanda Marotti, coordinatori di “Marche e Salute”, Peppino Giorgini, consigliere regionale M5S, e l’attivista-collaboratore Tommaso Tondo.

Sono stati incontri costruttivi e concreti, nei quali abbiamo verificato la situazione della struttura sanitaria pensando alle azioni necessarie per migliorare la sanità marchigiana.

A San Benedetto abbiamo incontrato il direttore dell’Area Vasta 5, Cesare Milani, i responsabili amministrativi e sanitari della struttura, primari, medici ed infermieri di vari reparti del nosocomio sambenedettese.

Insieme abbiamo ancora una volta constatato che la situazione del nostro ospedale è drammatica, in un contesto drammaticamente incerto: c’è un costante ed inesorabile calo di risorse economiche, posti letto, servizi e personale. Un’agonia, nell’attesa di una futura riorganizzazione territoriale dai profili nebulosi, portata avanti con totale mancanza di programmazione, annunci ambigui e contraddittori, e sistemi di scelta discutibili, poco democratici e poco trasparenti.

I servizi del nostro ospedale continuano grazie al duro lavoro quotidiano di medici, infermieri, tecnici e di tutto il personale che, con enormi e quotidiani sacrifici, cercano di garantire il miglior servizio possibile in queste condizioni di costante declino.

L’assenza di programmazione è agghiacciante: o qualcuno vorrà raccontarci che i pensionamenti -che giungono al termine di un percorso lavorativo di oltre 30-40 anni -, o l’esponenziale incremento estivo di utenti – ciclo stagionale ricorrente da decenni – sono eventi imponderabili, come un meteorite dal cielo?! Eppure pensionamenti e incremento di utenti estivo non sono gestiti con una corretta pianificazione e la dovuta disposizione economica.

Mentre la politica locale, che ha la responsabilità delle scelte, discute per interessi di clientela e di partito – parliamo di affari da centinaia di milioni di euro -, i cittadini nella difficoltà della malattia perdono qualità, efficienza e sicurezza delle cure.

Le risorse spettanti alla nostra sanità – che pure a livello regionale ne produce, avendo i bilanci in attivo! – sono destinate altrove dalla Regione, e si effettuano interventi inutili e a volte addirittura improbabili discutendo se nel futuro remoto (almeno 20 anni) avremo l’ospedale unico o 3 fantomatiche strutture, mentre l’unica realtà è che il Madonna del Soccorso del presente sta diventando una scatola vuota, in cui si spende per carta regalo e fiocchi, mentre l’ospedale perde pezzi, reparti, attrezzature, primari, medici, infermieri, posti letto, servizi.

FUORI LA POLITICA DALLA SANITÀ: NOMINE E SCELTE POLITICHE, NON PER MERITO, SIGNIFICANO CURE PEGGIORI PER I PAZIENTI

Fuori la politica dalla sanità: è nelle questioni fondamentali che emerge la differenza sostanziale del Movimento 5 Stelle rispetto alle altre forze politiche. Fuori la politica dalla sanità: lo diciamo solo noi del M5S, mentre a destra e sinistra si nutrono di questo sistema, come tristemente documentato per esempio dalle recenti inchieste in Lombardia e in Umbria.

Nomine e gestioni senza meritocrazia e trasparenza, o addirittura con “ricatti” politici tra rappresentanti di diverse forze politiche, significano cure peggiori per i pazienti, e in generale, considerando le malattie a rischio vita e la statistica, meno pazienti salvati dalla morte. I sistemi clientelari sono gravi e dannosi in ogni settore della pubblica amministrazione, nel caso della sanità il danno diventa particolarmente grave, particolarmente evidente, del tutto inaccettabile.

È una battaglia che portiamo avanti da anni a tutti i livelli, con i nostri portavoce nei Comuni, in Regione e in Parlamento, ma chi decide a livello regionale è sordo ed indifferente, con la vergognosa complicità dei rappresentanti “partigiani” del territorio, proni ai diktat di partito anche se a discapito della sanità dei cittadini che dovrebbero rappresentare.

La scelta di fondo è dove mettere le risorse: per migliorare il sistema pubblico o per favorire i privati. E purtroppo le Marche non fanno eccezione nell’orientamento favorevole ai privati. La competenza della sanità è regionale, per cui gli sforzi del Governo nazionale nel potenziare gli investimenti saranno sempre annullati da politiche regionali scellerate.

Per questo, dopo aver segnalato il tutto al ministro Grillo, l’obiettivo prioritario è allontanare quanto prima dalla gestione della sanità chi la considera una torta da spartirsi e non un servizio costituzionalmente riconosciuto, oltre che di fondamentale, letteralmente vitale, importanza per i singoli cittadini e per l’idea stessa di Stato civile. Per altro i sospetti su queste gestioni sono oggetto di indagine da parte delle procure marchigiane, umbre e di tutte le Regioni che adottano il sistema attuale.

Loro continuano, ma noi non ci fermiamo, sempre più confortati dai molti cittadini e comitati che stanno finalmente realizzando quanto sta avvenendo sulla nostra pelle.

INCONTRO SULLE PRIORITÀ PER LO SVILUPPO DELLA RETE FERROVIARIA

Ieri mattina, nel Palazzo Raffaello della Regione Marche ad Ancona, ho partecipato, col presidente della Commissione lavori pubblici e comunicazioni Mauro Coltorti e col nostro portavoce in consiglio regionale Gianni Maggi, a un importante incontro tra parlamentari nazionali, presidente della Regione Marche e consiglieri regionali per discutere delle priorità nello sviluppo e miglioramento della rete ferroviaria nella nostra regione.Un obiettivo fondamentale è spostare quanto più possibile il traffico dal gommato al ferro per assicurare un servizio pubblico efficiente e che rispetti la sicurezza ambientale. In concreto si parla di: 1. raddoppio della tratta PM 228 Albacina sulla Linea Orte – Falconara (costo stimato 77,6 milioni di euro); 2. elettrificazione della tratta Macerata – Albacina (70 milioni di euro); 3. la soppressione di circa 70 passaggi a livello su tutte le linee; 4. avvio degli studi di fattibilità per l’arretramento della ferrovia adriatica, 5. linea trasversale centrale “ferrovia dei due mari nel tratto Ascoli Piceno – Antrodoco.Al termine della seduta ho inoltre raccomandato il potenziamento delle fermate su tutta la costa marchigiana, obiettivo cruciale per il cui conseguimento debbono impegnarsi tutte le istituzioni, oltre al potenziamento dei servizi per disabili nelle stazioni, in particolare per quelle ancora carenti degli ascensori per l’accesso ai binari.

SITUAZIONE AREOPORTI SULLA COSTA ADRIATICA

Martedì scorso durante una delle audizioni che stiamo svolgendo in Commissione Lavori pubblici e comunicazioni nell’ambito del disegno di legge n. 727 sulla delega al trasporto aereo ho posto all’attenzione dei rappresentanti dell’Autorità Regolazione Trasporti la particolare situazione del trasporto aereo nelle regioni del medio Adriatico caratterizzate da piccoli aeroporti in molti casi inefficaci ai fini di una eventuale valorizzazione turistica dei luoghi che dovrebbero servire. Nel video la mia domanda e la risposta dei rappresentanti dell’Autorità.

Membro della “Commissione Diritti Umani”.

https://m.lanuovariviera.it/category/politica/il-senatore-giorgio-fede-entra-nella-commissione-per-i-diritti-delluomo/

Dall’11 luglio, con grande orgoglio, sono entrato a far parte della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. Come nuovo membro mi metterò subito a disposizione della Commissione a partire dalla prossima seduta convocata per martedì 16 luglio e incentrata sulla situazione dei cittadini italiani detenuti all’estero.

NUOVE POSSIBILITÀ DI SVILUPPO PER LE FERROVIE TURISTICHE

La Commissione Lavori pubblici e comunicazioni del Senato, a conclusione della discussione in sede deliberante, ha approvato ieri il disegno di legge recante modifiche alla legge 9 agosto 2017, n. 128, in materia di affidamento dei servizi di trasporto nelle ferrovie turistiche, già approvato dalla Camera dei deputati, in cui era stato presentato a prima firma del deputato del Movimento 5 Stelle Bernardo Marino. In sede deliberante, in Commissione Lavori pubblici e comunicazioni al Senato, abbiamo dato il via libera definitivo a una legge che permette di far ripartire il servizio di alcune ferrovie turistiche, come quella del Trenino Verde in Sardegna, che viaggia su un tracciato vecchio di 130 anni e che rappresenta una indubbia attrazione turistica nonché un servizio di trasporto per le zone isolate della regione, o la cosiddetta “Transiberiana d’Italia”, che va da Isernia a Sulmona. Il disegno di legge è stato approvato con il concorso e la collaborazione di tutte le forze politiche, a dimostrazione della sua urgenza in vista del periodo estivo, in cui le ferrovie turistiche svolgono prevalentemente il loro servizio. Questo disegno di legge, il secondo finora approvato direttamente in commissione in questa legislatura al Senato e per la cui celere approvazione ringrazio tutte le forze politiche per il senso di responsabilità dimostrato, è anche il primo che ho seguito da relatore in sede prima redigente e quindi deliberante. Ne sono felice e onorato, il provvedimento ora è solo in attesa di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale per divenire legge, e concorrerà a dare nuove possibilità di sviluppo alle ferrovie turistiche, una delle tante ricchezze da valorizzare della nostra bellissima Italia. https://www.ilblogdellestelle.it/2019/07/il-movimento-5-stelle-salva-il-trenino-verde-della-sardegna-e-le-altre-ferrovie-turistiche.html