CAMPAGNA DI ASCOLTO NEGLI OSPEDALI MARCHIGIANI: VISITA AL “MADONNA DEL SOCCORSO” DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO, SITUAZIONE DRAMMATICA
Venerdì scorso con il collega Sergio Romagnoli, portavoce M5S al Senato, e col gruppo di lavoro regionale “Marche e Salute” abbiamo effettuato una visita presso l’ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto: continua la nostra campagna di ascolto sulle necessità più urgenti del Sistema Sanitario Regionale. Dopo altri nosocomi marchigiani, ieri abbiamo visitato anche l’ospedale di Senigallia, mentre nei prossimi giorni saremo a Fabriano, Macerata e Urbino.
Presenti anche Mauro Sclavi e Fernanda Marotti, coordinatori di “Marche e Salute”, Peppino Giorgini, consigliere regionale M5S, e l’attivista-collaboratore Tommaso Tondo.
Sono stati incontri costruttivi e concreti, nei quali abbiamo verificato la situazione della struttura sanitaria pensando alle azioni necessarie per migliorare la sanità marchigiana.
A San Benedetto abbiamo incontrato il direttore dell’Area Vasta 5, Cesare Milani, i responsabili amministrativi e sanitari della struttura, primari, medici ed infermieri di vari reparti del nosocomio sambenedettese.
Insieme abbiamo ancora una volta constatato che la situazione del nostro ospedale è drammatica, in un contesto drammaticamente incerto: c’è un costante ed inesorabile calo di risorse economiche, posti letto, servizi e personale. Un’agonia, nell’attesa di una futura riorganizzazione territoriale dai profili nebulosi, portata avanti con totale mancanza di programmazione, annunci ambigui e contraddittori, e sistemi di scelta discutibili, poco democratici e poco trasparenti.
I servizi del nostro ospedale continuano grazie al duro lavoro quotidiano di medici, infermieri, tecnici e di tutto il personale che, con enormi e quotidiani sacrifici, cercano di garantire il miglior servizio possibile in queste condizioni di costante declino.
L’assenza di programmazione è agghiacciante: o qualcuno vorrà raccontarci che i pensionamenti -che giungono al termine di un percorso lavorativo di oltre 30-40 anni -, o l’esponenziale incremento estivo di utenti – ciclo stagionale ricorrente da decenni – sono eventi imponderabili, come un meteorite dal cielo?! Eppure pensionamenti e incremento di utenti estivo non sono gestiti con una corretta pianificazione e la dovuta disposizione economica.
Mentre la politica locale, che ha la responsabilità delle scelte, discute per interessi di clientela e di partito – parliamo di affari da centinaia di milioni di euro -, i cittadini nella difficoltà della malattia perdono qualità, efficienza e sicurezza delle cure.
Le risorse spettanti alla nostra sanità – che pure a livello regionale ne produce, avendo i bilanci in attivo! – sono destinate altrove dalla Regione, e si effettuano interventi inutili e a volte addirittura improbabili discutendo se nel futuro remoto (almeno 20 anni) avremo l’ospedale unico o 3 fantomatiche strutture, mentre l’unica realtà è che il Madonna del Soccorso del presente sta diventando una scatola vuota, in cui si spende per carta regalo e fiocchi, mentre l’ospedale perde pezzi, reparti, attrezzature, primari, medici, infermieri, posti letto, servizi.